Come utilizzare i prodotti a base di acido cianurico nel modo corretto

È fondamentale che l’acqua della piscina sia trattata con prodotti di alta qualità: a volte la scelta di un prodotto più economico si traduce in squilibri chimico-fisici all’interno della vasca che possono avere ripercussioni negative sullo stato di salute della piscina. L’acido tricloroisocianurico (TCCA) è un composto chimico contenuto in molti prodotti per le piscine, come il cloro in pastiglie. Un uso sbagliato o eccessivo di prodotti contenenti acido cianurico può causare un accumulo eccessivo nel tempo, fino a rendere necessario un intervento drastico sull’acqua. A volte non è semplice individuare il problema, perché è frequente lo scenario in cui l’acqua della piscina perde di qualità nonostante non risultino alterazioni di pH o cloro: in questi casi, spesso il problema è proprio una concentrazione troppo alta di acido cianurico. Andiamo allora a vedere cos’è l’acido cianurico, in quali prodotti è contenuto e in che modo questi prodotti devono essere utilizzati per scongiurare rischi.
TCCA: composizione e impieghi
Il TCCA è un prodotto di disinfezione e sterilizzazione largamente utilizzato, in quanto non essendo inquinante è innocuo per il corpo umano e ha un’elevata efficienza di disinfezione. In acquacoltura, il TCCA è ampiamente impiegato per la disinfezione degli strumenti, dei siti di riproduzione, o semplicemente per uccidere virus e batteri in acqua. Nell’ambito delle piscine, il TCCA è impiegato principalmente come agente clorante per l’acqua delle piscine. È infatti utilizzato come stabilizzante all'interno del tricloro in pasticche, allo scopo di far durare di più una pasticca di tricloro in piscina. La natura di questo composto è molto versatile ed è apprezzato per la lenta dissoluzione, che rilascia il cloro in maniera costante nel tempo. Questo rilascio costante assicura la stabilità del cloro in piscina, in quanto combatte in maniera efficace batteri, alghe e altri elementi inquinanti.
Cloro in pasticche e stabilizzante: perché è necessario
Perché il cloro in pasticche contiene lo stabilizzante? I vantaggi sono diversi:
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viene ridotta la frequenza di dosaggio dei prodotti chimici, semplificando le operazioni di manutenzione della piscina, grazie al lento tasso di dissoluzione del TCCA che garantisce il rilascio prolungato del cloro;
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multifunzionalità: anche se il TCCA ha come funzione primaria quella di disinfettante, all'interno delle pasticche di cloro agisce anche come ossidante, in quanto abbatte la materia organica e contrasta la formazione di clorammine, composti organici che derivano dall’ammoniaca responsabili del caratteristico “odore di cloro”;
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stabilità: il TCCA manifesta una straordinaria stabilità in diverse condizioni dell’acqua, comprese le temperature elevate e le alterazioni del pH.

Rischi
Come già ricordato, l’acido tricloroisocianurico è spesso un ingrediente attivo del cloro in pastiglie. Quando le pastiglie vengono utilizzate per trattare l’acqua della piscina, il cloro si dissocia nell’acqua e libera anche acido cianurico, che aiuta a proteggere il cloro dalla degradazione dovuta alla luce solare ultravioletta. Si è detto, però, che una quantità eccessiva di acido cianurico può causare danni che richiederebbero un intervento drastico sull’acqua. Ma cosa succede effettivamente in questi casi?
Il livello di acido cianurico deve sempre essere inferiore a 50 ppm (il limite massimo per le piscine pubbliche è di 75 ppm). Se il prodotto chimico non è di alta qualità, può contenere molto stabilizzante con tutti i rischi che ne conseguono. Se si supera il valore indicato, infatti, l’acido cianurico nasconde i valori di pH e cloro, falsandone la lettura. In questo modo si rischia di sbagliare dei dosaggi fino a svuotare la piscina.
Come misurare l’acido cianurico
La misurazione dell’acido cianurico è più complessa rispetto a quella che si può eseguire per cloro o pH con kit colorimetrici. I metodi di misurazione più utilizzati sono i test con strisce multiparametriche e le analisi con fotometro. Il test tramite strisce è molto rapido, anche se più approssimativo. Si utilizzano linguette di plastica su cui sono fissati dei tamponcini imbevuti di reagenti, che modificano il proprio colore a seconda della concentrazione delle sostanze a cui i reagenti sono sensibili, poi si esegue il confronto con la scala di colori indicata sulla confezione per ciascun parametro. Il fotometro, invece, consente una misurazione più precisa: rileva la concentrazione della sostanza misurando il colore che appare introducendo un reagente chimico in un campioncino dell’acqua in esame.
Buone pratiche per l’utilizzo del cloro in pastiglie
Ecco alcuni consigli per utilizzare al meglio il cloro in pastiglie tenendo conto delle proprietà dell'acido cianurico:
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precisione del dosaggio: è fondamentale seguire le linee guida del produttore per individuare il dosaggio appropriato a seconda delle dimensioni della piscina e del volume dell’acqua. Il sovradosaggio, infatti, può portare a concentrazioni eccessive di cloro, mentre il sottodosaggio può provocare una sanificazione meno efficace.
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monitoraggio regolare del cloro: i livelli di cloro in acqua vanno sempre tenuti sotto controllo utilizzando gli appositi test.
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bilanciamento del pH: l’efficienza del TCCA è legata anche ai livelli di pH. Per prestazioni ottimali, occorre mantenere il pH della piscina tra 7,2 e 7,6.
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dispersione lenta: è bene prestare attenzione alla collocazione delle pasticche di cloro, che devono essere posizionate in un dispenser o in un cestello, in modo che possano dissolversi in maniera graduale. È meglio evitare di inserirle direttamente in piscina, perché questo può portare a concentrazioni localizzate di cloro.
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